In queste ore si sta diffondendo un nuovo raggiro che ha preso il nome di truffa dell’estate. Si chiama cash trapping: ecco come funziona.
Negli ultimi anni, le truffe sono diventate sempre più diffuse a causa di una combinazione di fattori che spaziano dall’evoluzione tecnologica all’instabilità economica, passando per la maggiore connettività globale. Il progresso tecnologico ha aperto nuove frontiere per i truffatori. Con l’aumento dell’uso di dispositivi digitali e servizi online, i criminali hanno accesso a un’ampia gamma di strumenti per perpetrare le loro frodi.
Phishing, hacking, furto di identità e ransomware sono solo alcune delle tattiche utilizzate. La digitalizzazione ha reso molte operazioni, come il banking online, più convenienti, ma ha anche creato nuovi punti deboli che i truffatori possono sfruttare. Del resto internet ed i social media hanno reso il mondo più connesso, permettendo ai truffatori di lavorare a livello internazionale. L’ultimo raggiro che sta facendo scalpore è il cash trapping, come funziona e come difendersi.
Il cash trapping è una truffa sempre più diffusa che minaccia la sicurezza dei tuoi risparmi. Con una tecnica subdola e semplice, i truffatori riescono a sottrarre denaro dai conti bancari delle loro vittime senza sforzo apparente. Questo raggiro mira a bloccare fisicamente l’erogazione di contanti dagli sportelli automatici (ATM). I criminali inseriscono delle stanghette metalliche o di plastica nei fori di uscita delle banconote, impedendo così al denaro di uscire. Il cliente che tenta di prelevare si trova quindi senza soldi e, spesso, senza immediata possibilità di intervento.
Più tardi, i truffatori tornano sul luogo del delitto, rimuovono le stanghette e si appropriano del denaro bloccato. Questa truffa può avvenire in qualsiasi momento, ma è particolarmente comune durante i periodi in cui le banche sono chiuse, come la sera, nei fine settimana e durante i giorni festivi. In queste circostanze, le vittime non possono far altro che contattare il servizio clienti della loro banca per segnalare il problema. Ad essere a rischio sono particolarmente le aree turistiche.
Non solo i bancomat sono a rischio, la cronaca ha riportato casi di cash trapping anche nei parcheggi, dove i truffatori applicano stanghette o altri strumenti, come elastici o carta appallottolata, nei fori delle casse automatiche da cui vengono restituiti i resti in monete. Questa variante della truffa può essere altrettanto devastante, con gli stessi risultati. Fortunatamente esistono alcuni accorgimenti fondamentali per evitare di cadere vittima del cash trapping.
Prima di tutto, osserva attentamente l’area circostante il bancomat. La presenza di persone sospette che sembrano attendere senza motivo o posteggiate in auto nei pressi dell’ATM potrebbe indicare un potenziale pericolo. Esamina sempre il bancomat prima di utilizzarlo, prestando particolare attenzione alla fessura da cui escono le banconote. Infine se ti accorgi di essere stato vittima di cash trapping, contatta subito la tua banca.
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