Popolazione di cittadinanza straniera in provincia di Treviso

I dati del Censimento permanente della popolazione, recentemente rilasciati dall’Istat, hanno rivisto le informazioni anagrafiche sul numero dei residenti e quantificano in 90.293 il numero dei cittadini stranieri residente in provincia di Treviso al 31 dicembre 2019 (il 18,6% del totale regionale). Rispetto alla fine del 2018 l’incremento osservato è stato dello 0,5%. Nel confronto con la rilevazione censuaria del 2011 – complice innanzitutto l’elevato numero delle acquisizioni di cittadinanza – si registra un calo del 4,2%. L’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti in provincia di Treviso è pari al 10,2%: un dato leggermente superiore rispetto alla media nazionale (8,4%) e regionale (9,9%). Nel 2019 crescono le acquisizioni di cittadinanza italiana, in controtendenza rispetto agli ultimi anni che le hanno viste calare anche in modo considerevole: nel 2019 sono 3.555 i cittadini che sono diventati italiani, il 15% in più rispetto al 2018. Il calo generale delle nascite osservato nel 2019 interessa pure la provincia di Treviso (complessivamente -5,5% rispetto al 2018), anche nella componente straniera della popolazione. I nuovi nati stranieri in provincia di Treviso, nel 2019, sono stati 1.263 pari al 20,3% del totale (-2,8% rispetto al 2018). I bambini e i ragazzi con cittadinanza non italiana iscritti alle scuole della provincia nell’anno scolastico 2018/19 (ultimo anno per il quale si dispone di dati sufficientemente dettagliati) sono stati 17.828 (17.971 nell’a.s. precedente), con un’incidenza pari al 13,4% sul totale degli alunni e studenti frequentanti le scuole di ogni ordine e grado della provincia. Nello stesso a.s. è possibile osservare il continuo rafforzarsi della presenza di alunni e studenti nati in Italia da genitori stranieri: sono circa 12.860 (12.722 nell’a.s. 2017/18) e rappresentano il 72% del totale degli alunni stranieri nel sistema scolastico e formativo provinciale. Secondo l’indagine Istat sulle forze di lavoro, gli occupati stranieri mediamente rilevati nel corso del 2019 in provincia di Treviso sono risultati poco meno di 43mila. Rispetto al totale degli occupati in provincia, il peso degli stranieri è pari all’11%, con una presenza particolarmente elevata nel lavoro dipendente.
Le dinamiche occupazionali registrate nel lavoro dipendente nel corso del 2019 hanno complessivamente confermato il protrarsi del trend di crescita, pur con un leggero rallentamento rispetto all’anno precedente. A fine 2019 in provincia di Treviso si è registrata una crescita di 6.500 posizioni di lavoro (+2.800 per gli stranieri e +3.800 per gli italiani); ciò nonostante, soprattutto nella seconda parte dell’anno, si sono registrati anche nelle dinamiche occupazionali gli effetti del generale rallentamento delle attività economiche. Rispetto alla presenza di richiedenti asilo e titolari di protezione, i dati sono pochi e di difficile reperibilità e questo impedisce un quadro più completo della situazione del territorio provinciale. Nonostante tutto, possiamo fare una piccola analisi con i dati che arrivano dai progetti Sai/Siproimi presenti sul territorio trevigiano (uno con capofila il Comune di Asolo e un altro con capofila il Comune di Treviso), consapevoli che si tratta di progetti che si occupano di solo 64 persone adulte (10 donne e 54 uomini) e quindi una minima parte dei titolari e richiedenti presenti sul territorio. Guardando ai dati del 2019 e del primo semestre del 2020, nei due progetti presenti in provincia sono transitate 117 persone, di 22 nazionalità differenti. I gruppi nazionali più rappresentati sono i maliani (22,7%), seguiti dai nigeriani (15,1%) e dai pachistani (10,0%). Una ulteriore elaborazione circa le età degli ospitati ha evidenziato la concentrazione nella fascia d’età compresa al dì sotto dei 25 anni (38,5%). Se consideriamo anche tutte le età al di sotto dei 30 anni, arriviamo al 71,8% del totale. Solo la minima parte delle persone accolte all’interno dei due progetti è composta da richiedenti asilo (5,1%); infatti la maggior parte dei beneficiari usufruisce di un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria (34,2%) oppure per asilo (48,7%). Il restante ha ottenuto la protezione umanitaria (11,1%) o un permesso per casi speciali (0,9%).

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